Yamaha SR 400 Krugger, vintage GP style

Yamaha SR 400 Krugger, vintage GP style
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
Una curata special su base Yamaha SR 400 realizzata da Krugger Motorcycle con la collaborazione di Bernard Ansiau, storico meccanico di Valentino Rossi, nel filone Yamaha Yard Built
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi

La monocilindrica SR 400 è un classico della personalizzazione, ancora prima che nascessero i progetti di customizzazione Yamaha Yard Built e la famiglia Faster Sons. La semplicità di questa moto, la relativa complessità nel trasformarla e quindi la possibilità di svenarsi economicamente, sono alla base delle tantissime personalizzazioni "fai da te", oppure eseguite da piccoli o grandi preparatori.

Quella proposta dal belga Fred “Krugger” Bertrand (qui la sua Nurbs BMW) si segnala per il richiamo alle Yamaha GP di fine anni Settanta. L'ha realizzata seguendo l'idea dell'amico Bernard Ansiau, storico meccanico di Valentino Rossi, che in Yamaha ha lavorato anche per Kenny Roberts, Randy Mamola, Wayne Rainey e Norick Abe.

 

 

La scelta è ricaduta sulla SR 400 per la sua essenzialità che la avvicina idealmente, non certo nella meccanica o nella ciclistica, alle prime Yamaha TZ da GP sulle quali Bernard ha lavorato. Rispetto a quello di serie il serbatoio è più stretto, allungato e rastremato anteriormente per appoggiarsi anche visivamente sul modificato telaio. Codino e mini cupolino sono pezzi unici, mentre la verniciatura speed block è nei colori bianco azzurro delle Yamaha schierate dall'importatore francese Sonauto, con le cromatiche dello sponsor Gauloise dell'epoca riprese dai pacchetti di sigarette Gauloise Caporal. La grafica azzurra sul serbatoio riporta i nomi dei tanti piloti che hanno vinto con Yamaha ai tempi di Bernard, compreso Mick Doohan che con Yamaha corse in Australia prima di diventare campione del mondo con i colori Honda.

Il motore è stato elaborato aggiungendo un compressore volumetrico Aisin 300, montando un carburatore S&S da 48 (al posto del sistema d'iniezione) e uno scarico realizzato appositamente. E' cambiato il telaio che ha perso il trave superiore in favore di un giro di tubi perimetrali che finiscono per copiare la base del serbatoio, della sella e del codino, ricordando il disegno dei vecchi telai da corsa.

La forcella è quella di serie, semplicemente sfilata e spazzolata, mentre la sospensione posteriore verte su due ammortizzatori Fox. Fra gli altri dettagli cambiati troviamo la piastra di sterzo, i semimanubri con i pulsanti elettrici, i comandi di frizione e freni (che sono Beringer), la sella artigianale e la strumentazione analogica Motogadget.

 

 

 

Argomenti