Royal Enfield cresce tanto nel mondo ma perde in casa. E ci sono due nomi nuovi

Royal Enfield cresce tanto nel mondo ma perde in casa. E ci sono due nomi nuovi
Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
La casa indiana si sta espandendo in occidente, il mercato britannico è il secondo al mondo, ma a livello globale ha perso il 16% dopo anni di crescita. Ha depositato intanto i nomi di due nuovi modelli: Roadster e Flying Flea
  • Maurizio Gissi
  • di Maurizio Gissi
28 febbraio 2020

Era il 2015 quando il gruppo Eicher, che controlla Royal Enfield Motors Limited, creò la prima filiale estera della marca motociclistica indiana. Lo fece nel Wisconsin, nella Milwaukee sede storica di Harley-Davidson, e da quel momento le vendite Royal Enfield hanno continuato a crescere costantemente.

Nel 2017 è stato aperta la R&D nel Regno Unito e insieme è stata ampliata l'offerta di modelli grazie le novità bicilindriche 650 Interceptor e Continental GT particolarmente adatte ai mercati stranieri. La strategia sta pagando, perché l'export aumenta in maniera importante.

Nel 2019 le vendite europee sono infatti cresciute dell'82%, nel Regno Unito addirittura del 220%, facendone il secondo mercato mondiale
per Royal Enfield. Crescite sostenute anche in Francia (+82%), Germania (+73%) e Spagna (+59%). In Italia l'aumento anno su anno è stato del 24%.

In Asia (Giappone, Cina, Taiwan e Corea) l'incremento è stato pari a +22%, e un +17% si è registrato in Nord America e Messico. Forte l'aumento anche in America del Sud con in testa, per crescita, l'Argentina.

C'è stato però il rovescio della medaglia, rappresentato dal calo del mercato indiano che per Royal Enfield vale ben oltre il 90%.
Un mercato 2019 di ben 19 milioni di unità vendute, che però ha sofferto una diminuzione generale del 19%. Tanto che le vendite complessive di Royal Enfield, marca leader in patria nel segmento delle medie cilindrate in cui opera, sono passate dalle 846.000 unità del 2018 alle 716.000 del 2019, vale a dire una perdita del 16%. E' il primo segno negativo dal 2012, quando le vendite si portarono sulle 470.000 unità.

Il calo dell'anno scorso ha colpito anche gli altri grandi costruttori indiani: Hero ha registrato un -14%, TVS ha visto un -10% e Bajaj Auto il -12%.

Dopo Sherpa e Hunter, due nomi che si rifanno al passato della marca di origini britanniche, Royal Enfield ha registrato recentemente altri due nomi.
Si tratta di Royal Enfield Flying Flea e di Royal Enfield Roadster, le cui domande di registrazione sono state pubblicate dall'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale rispettivamente il 25 e il 24 febbraio scorsi.
Per il nome Roadster è intuibile il tipo di moto che lo utilizzerà – una naked di linee moderne - meno intuibile la sua cilindrata che potrebbe spaziare dai 350 ai 750 cc.
Il nome Flying Flea (pulce volante) è invece già stato impiegato in passato da Royal Enfield per una sua particolare 125: una moto militare costruita sul finire degli anni Trenta come dotazione delle truppe paracadutate.

Di struttura resistente, questa 125 veniva paracadutata dentro una gabbia di tubi antiurto: doveva aiutare il movimento nel suolo nemico dei paracadutisti, che altrimenti a piedi avrebbero coperto distanze brevi e i tempi lenti.
Carichi com’erano di equipaggiamento, i paracadutisti avrebbero inoltre faticato di meno che non pedalare sulle biciclette militari che si era già provato a lanciare in altre occasioni.

La Pulce era sufficientemente leggera da poter essere portata a braccia e superava i 60 km/h di velocità; venne adoperata anche durante lo sbarco in Normandia.
Un nome che potrebbe perciò definire un modello di cilindrata contenuta.

Fonte dati Motorcyclesdata.com

 

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