Moto, consigli (inutili) per gli acquisti: 6 moto che non arriveranno in Italia

Moto, consigli (inutili) per gli acquisti: 6 moto che non arriveranno in Italia
Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Dedicata agli incontentabili e ai sognatori, una rassegna di moto che molto difficilmente vedremo sulle nostre strade
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
15 aprile 2021

I tempi cambiano, le moto si evolvono, il marketing insegue o precede le mode e la riprova che il modello di sviluppo del mercato motociclistico funziona è che – a parte eventi epocali – adottando la prospettiva di lungo periodo non si può negare che i numeri complessivi diano ragione alle Case quando scelgono di produrre un determinato modello o di farlo uscire dal listino, così che ogni singolo mercato nazionale ha – quasi – esattamente le moto che i suoi motociclisti richiedono e il gioco si chiude con la soddisfazione di tutti.

È vero, il mercato e modelli tendono ad essere globali, ovvero concepiti per adattarsi e avere successo in Cina come in Europa, Giappone, Stati Uniti, ma molti e diversi possono essere i motivi che spingono i produttori a confinare qualche loro moto in ambiti geografici ristretti: in questi anni, per esempio, le norme antinquinamento hanno imposto alle Case di impegnare risorse per aggiornare i motori o di depennare il modello da un listino per lasciarlo nei mercati meno restrittivi; ma potremmo parlare per ore delle patenti giapponesi e della fantastica deriva alla miniaturizzazione delle sportive che negli anni '80 e '90 ha prodotto dei capolavori 250 e 400 cc che urlavano fino a 20.000 giri al minuto, capolavori poi confinati nella ridotta giapponese e nell'estremo oriente... insomma, mercato che vai, motociclette che trovi e non parliamo soltanto di raffinatezze ma anche di moto di piccola e media cilindrata che magari da noi avrebbero pure qualche estimatore ma che, certamente a ragione, le Case non ritengono sia il momento di importare in Italia.

Così non ci resta che stare alla finestra e lustrarci gli occhi con le moto che non vedremo mai in Italia, e magari invidiare i nostri colleghi americani, giapponesi o brasiliani: noi ne abbiamo selezionate sei, distinte per area di provenienza o per segmento; fateci sapere nei commenti se conoscete altre moto che vorreste vedere anche sulle nostre strade.

Honda CBR600 RR
Honda CBR600 RR

La prima moto che vi proponiamo è la Honda CBR600 RR: il segmento delle sportive 600, in Italia, è veramente una minuscola frazione di quello che era nei primi anni 2000. Tanto che Yamaha ha scelto di confinare la sua YZF-R6 campione del mondo SuperSport tra i cordoli. Honda ha però continuato ad evolvere, non con la stessa rapidità di vent'anni fa, la sua sportiva 600 che è stata presentata nella sua nuova veste molto simile a quella dalla CBR1000RR-R Fireblade, mentre da noi è a listino la CBR 650R, meno estrema. La CBR600 RR è in vendita negli Stati Uniti, mentre da noi – tra Euro 5 e mercato sempre più ristretto – non arriverà.

 

Kawasaki KLR 650
Kawasaki KLR 650

Restiamo negli States e parliamo della Kawasaki KLR650 Adventure. Kawasaki ha una tradizione di moto longeve: forse qualcuno si ricorda che la GPZ900, da noi “discontinued” pochi anni dopo il suo lancio del 1984, restò in produzione e fu aggiornata come un'icona fino al 2003, ma pochi forse si aspettano di trovare ancora in listino l'erede della gloriosa KLR 600, l'enduro monocilindrica degli anni '80. L'attuale KLR 650 in vendita negli USA ha l'iniezione elettronica, ruote da 21 e 17 pollici, un'estetica dai tratti inconfondibili, ma sotto il serbatoio si annida ancora l'anima della prima enduro monocilindrica bialbero. In Italia forse il suo propulsore avrebbe bisogno di un profondo aggiornamento per restare entro i limiti Euro 5 e, in ogni caso, la Versys 650 e la Versys X-300 presidiano quasi lo stesso segmento.

Yamaha SR 400 Final Edition Limited
Yamaha SR 400 Final Edition Limited

Sostiamoci in Giappone, e parliamo della Yamaha SR 400 Final Edition Limited. Della SR 400 ne sentiamo la mancanza da quando uscì definitivamente dal listino Yamaha dopo una parentesi iniziata nel 2014 e durata pochi anni in cui venne importata in Italia. Nata nel 1978 e praticamente immutata fino ad oggi, chiuderà la sua avventura tra poco e la Final Edition Limited è l'ultimo colpo di coda prima dell'oblio definitivo, anzi no: potremo continuare a desiderarla ammirando l'integrità e l'ortodossia di questa elegante monocilindrica spulciando il listino della filiale tailandese di Yamaha.

Suzuki Boulevard M109R B.O.S.S.
Suzuki Boulevard M109R B.O.S.S.

Ancora Stati Uniti, ma segmento Power Cruiser. Suzuki Boulevard M109R B.O.S.S.: in Europa era presente fino al 2014 col nome di M1800RB, negli USA continua la sua corsa – e in questa colorazione a nostro avviso fa girare più di una testa – grazie a norme antinquinamento meno restrittive e ad un mercato probabilmente più ricettivo.

 

 

Honda XRE300
Honda XRE300

Brasile: benzina o etanolo fa lo stesso. A tutti quelli alla ricerca della moto leggera, facile, economica e capace di digerire anche l'etanolo, potrebbe interessare la Honda XRE300 che chi scrive ha avuto anche modo di guidare in Sud America. Non si definisce come una moto unica e rivoluzionaria, ma rappresenta degnamente quella categoria di moto che danno l'anima ogni giorno, in qualsiasi terreno senza pretendere nulla a parte una sosta dal benzinaio il lunedì. Adesso ha anche il forcellone in alluminio e il suo motore esprime 25 cavalli e mezzo, indipendentemente dal carburante adottato: la troviamo in Brasile e in America Latina a meno di 3000 euro.

 

Kawasaki ZX-25R
Kawasaki ZX-25R

È ora di puntare in alto. Molto in alto, nella zona rossa del contagiri che in questo caso inizia dopo i 17.000 giri. La Kawasaki Ninja ZX-25R è una quattro cilindri in vendita in Indonesia, Nuova Zelanda e nei mercati asiatici che hanno voglia di crescere in fatto di immagine e prestazioni: non sofisticata e ipersportiva come le sue progenitrici degli anni '90, ma quasi. Sarebbe un bel gioiello da sfoggiare in cima al passo dopo avere sverniciato tra le curve le impacciate 1000 cc spremendo il suo frullatore da 50 cavalli e la sua ciclistica sportiva che, però, deve portarsi a spasso un peso dichiarato di 180 kg. Certo, in Italia abbiamo l'ottima Ninja 650 bicilindrica che ha quasi venti cavalli in più, ma per chi subisce il fascino dei piccoli quattro cilindri urlanti, la ZX-25R è magnetica.

 

Foto: Kawasaki, young-machine, autoby , Suzuki, Honda,

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