Borilli Racing - Pneus Off Road: scende in campo il N° 1

Piero Batini
  • di Piero Batini
Borilli Racing. Una Fabbrica sposata all’OffRoad. È Brasile e un primato “quasi” istantaneo in America del Sud, è lo sbarco in Europa partendo dall’Italia. È una Storia di andata e ritorno, di accelerazione e qualità tipicamente… Racing
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
25 febbraio 2020

1866. Antonio Borilli ha chiuso la porta di casa alle sue spalle, si raccomanda all’omonimo Santo patrono e lascia Padova, per sempre. Sbarca a Rio de Janeiro in cerca di fortuna, il cuore pesante e la valigia di cartone leggera, ma piena di sogni e speranze.

Antonio è uno dei pionieri, successivamente gli italiani diretti in Brasile saranno milioni, una moltitudine significativa per l’evoluzione sociale e economica del Paese. Antonio scopre che dall’altra parte del Mondo si va verso l’estate. Il cuore si scalda un poco. Il Brasile è caldo nell’anima. Antonio non fatica a far attecchire il seme della sua nuova famiglia nella buona terra del Rio Grande del Sud. Assomiglia alla nostalgia, ma è più rossa, grassa, fertile, prospettiva di cuore e di lavoro, di una nuova vita possibile.

 

La vita è un volo e ci avviciniamo rapidamente alla fine del secolo scorso, ormai giorni nostri. Sulla terra promessa e nella nuova casa di famiglia sono venuti alla luce prima Anselmo, poi Severino, infine Arlindo.

Per cento anni la Famiglia Borilli ha lavorato la terra, ne ha coltivato e raccolto i frutti rigogliosi. Poi, improvvisamente, è l’inizio degli anni ottanta, Arlindo imprime alla storia di famiglia una memorabile accelerazione. Nel 1983 costruisce la sua fabbrica, la Borilli Pneus - Ricostruzioni di Pneumatici, e l’anno successivo nasce Renato, Renato Borilli. Il nome di famiglia davanti a tutto. L’orgoglio e la difesa del cognome giocano un ruolo importante nell’intera storia. Aspettate.

 

Il giovane Renato cresce nell’espansione dell’Azienda di famiglia, che diventa una delle più importanti del settore in Brasile, e impara a correre. È il padre a imporre ritmo e regole. Reattività alle richieste del mercato, velocità nelle risposte, e qualità, che è l’enzima della differenza. Funziona. Molto bene.

Renato matura in quella atmosfera di calore e iperattività, il nerofumo gli entra nelle vene, ma a 25 anni decide di mettere a frutto gli studi di Diritto e accetta di entrare a far parte del Team di uno studio legale, giù in Città. Il padre non dice niente, ma lo avverte: non è intenzionato a lavorare tutta la vita, l’età del meritato riposo si avvicina, e c’è un’attività che porta il suo nome. È un richiamo, una scossa che resta latente. Renato promette di pensarci.

Ci mette qualche anno, e infine il richiamo del DNA ha il sopravvento sulle lusinghe della promettente professione.

 

Arlindo Borilli
Arlindo Borilli

Il Piano di Renato Borilli

È il 2013. Arlindo e Renato sono seduti alla vecchia scrivania del padre. Discutono il “contratto”, con calma, a fondo. Renato infine “accetta”: resterà nel ramo operativo di famiglia. A patto, tuttavia, di poter scegliere la sua strada. Ha studiato la faccenda da tutte le angolazioni, riunito le proprie idee e le sue passioni, elaborato possibilità e discriminanti. Pochi giorni ed espone al padre la sua dichiarazione di guerra. Il piano è semplice.

“Padre, la Borilli Ricostruzioni continuerà a operare sotto la tua guida, io fonderò la Borilli Racing. Tu sei bravo a ricostruire, io diventerò il Numero 1 nella costruzione ex novo di una linea di pneumatici da Moto, specificamente per il Fuoristrada!”

Renato racconta che il padre non batté ciglio. Oggi sappiamo che era orgoglioso. Per avviare l’impresa Renato ha deciso di non usare risorse economiche della Famiglia ma di avvalersi del prestito… delle sole garanzie, quel trasferimento di fiducia che solo pochi possono permettersi.

Lo schema operativo è altrettanto semplice, la filiera già esiste, e poggia sulla trentennale collaborazione tra la Borilli e la VIPAL, Azienda leader produttrice di manufatti di “borracha”, la gomma dei pneumatici che è nata in Brasile e ha una Storia parallela a quella della famiglia, ma ambientata molto più a Nord. Anche la “filiera” degli obiettivi è compatibile. Papà Arlindo ha fondato un piccolo impero basato sull’onestà e sulla congiunta tranquillità del “fornitore” e di chi viaggia e lavora, soprattutto con mezzi pesanti e macchine movimento terra o per l’agricoltura. Renato perfeziona la mira e si cimenta nell’arena delle alte prestazioni, dove “inevitabilmente” le ambizioni di chi corre e di chi… produce sono sullo stesso piano. Lo scopo è comune: primeggiare. Il Fuoristrada, l’Enduro, il Motocross e il Rally, rappresentano con precisione obiettivi e vocazione della nuova unità produttiva che lancia la sua prima campagna nel 2014.

 

Esacalation Inarrestabile

Il 7 giugno 1014, giorno del compleanno di Renato, viene avviata la prima linea di produzione del primo pneumatico Borilli Racing, il B007. Il grip è eccezionale… ma i tasselli volano via. Il secondo, poco dopo, è indistruttibile, ma di… granito. È un momento cruciale della storia. Renato vede ingrigire i primi capelli, corregge il tiro, non cede un millimetro allo sconforto. Ai clienti, ovviamente scontenti, ha fatto una duplice proposta: avere restituiti i soldi spesi o aspettare che il prodotto sia all’altezza delle promesse. Perché manterrà la promessa. Il 96% dei clienti della prima ora da fiducia a Renato. Giù a rotta di collo, impegno decuplicato. I costi e il rosso salgono, ma non c’è nemmeno il tempo per pensarci, la priorità diventa non deludere la generosità dei clienti con i quali, uno a uno, ha stretto un patto personale. Arriva un ingegnere, che ora non c’è più. È esperto, sa tutto di gomma e di gomme, gli è sempre piaciuto vivere raccogliendo sfide. Quella che si prospetta è mostruosa. Accetta! Si mette al lavoro insieme a Renato, aggiustano la formula. Si passa ai laboratori della VIPAL, la “borracha” è pronta per la realizzazione della terza “serie”. È quella giusta. Come per incanto la ruota inizia a girare vorticosamente nella giusta direzione. Il penumatico Borilli 007 Infinity è un piccolo portento. Inizia la scalata senza sosta verso una girandola di successi. Tecnici, commerciali, agonistici.

Solo l’inizio della Storia, il primo quinquennio. Siamo già nei sette anni dello step successivo. Borilli ha conquistato il Brasile e ne è diventato il numero 1, come promesso a Arlindo, ora inizia la campagna europea, poi nel ’22 sarà la volta degli USA. Si è partiti dall’Italia, si torna in Italia. La nuova unità “overseas”, la rete europea, Borilli Europe, la sfida di Alex Salvini

 

Energia, movimento, velocità!

Tapejara, Brasile, Febbraio 2020

Continua…

 

 

© Immagini Piero Batini, Borilli Racing

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