Motore elettrico o termico? Una scelta possibile anche per le moto

Marco Berti Quattrini
Yamaha ha presentato un motore elettrico modulare per le auto. Il passo per vedere qualcosa di simile nelle due ruote è breve. Questo aprirebbe nuove possibilità per produttori e motociclisti
11 febbraio 2020

Il simbolo di Yamaha - è risaputo -  è composto da tre diapason incrociati: testimonianza che in principio la Casa giapponese produceva strumenti musicali. Lo fa ancora oggi, ma spesso, soprattutto noi motociclisti, ci dimentichiamo di quanto sia diversificata la produzione di una colosso come Yamaha. Per nuotare in un mare così vasto il segreto è avere un reparto di ricerca e sviluppo che sappia vedere lontano.

Ne è testimonianza il progetto presentato nei giorni scorsi, quello di un motore elettrico modulare pensato per le automobili.
E' rivoluzionario non tanto sotto l'aspetto tecnico, ma per come è stata concepita l'idea, perché si parla di un motore potenzialmente compatibile con ogni mezzo a quattro ruote, del passato o del futuro. Il propulsore a magneti permanenti è così versatile perché eroga potenze variabili, tra 47 e 272 cv e quindi proporzionali a differenti mezzi. Questo lo rende un perfetto “kit elettrizzante” per tutte quelle auto che non potrebbero più circolare perché troppo inquinanti.

E' un'idea così buona che limitarla alle quattro ruote sarebbe un peccato. Infatti, se è vero che Yamaha è partecipata al 5% da Toyota, rimane pur sempre un marchio con radici profondissime nelle due ruote. E' facile ipotizzare quindi che sia al lavoro su un propulsore simile, ma declinato per il mondo moto: potrebbe resuscitare "ferri vecchi" dimenticati in qualche garage perché sarebbetroppo costoso restaurare. Ed ecco che il kit di motorizzazione elettrica di Yamaha - disponibile in diverse "cilindrate" per le diverse tipologie di moto - potrebbe risolvere il problema.

Ma sarebbe anche perfetto come propulsore per l'after market. Per tutti coloro che, pur amando la propria moto tradizionale vorrebbero dotarla di un motore elettrico. E infine, come già succede per le auto, nulla ci vieta di supporre che presto potremo scegliere di acquistare un modello con motore a scoppio oppure nell'allestimento zero emissioni.

Sì, perché domani pensare a un motore elettrico invece che termico non sarà più un sacrilegio, nemmeno nel mondo moto. Non pensiamo ad oggi, che ancora siamo affezionati a stereotipi emotivi legati alla nostra esperienza. Oggi non possiamo rinunciare al suono del motore termico, ma domani magari preferiremo la totale immersione nella natura che ci offre il silenzio di quello elettrico: la passione che la moto ci trasmette non dipende dal tipo di tecnologia ci sia sotto al nostro sedere, presto ce ne accorgeremo. 

Yamaha e tutte le case lo hanno capito da tempo. E più si parla di brand fortemente emotivi, più il distacco da valori archetipici è urgente e necessario. Non è un caso che il primo marchio di peso a presentare una moto elettrica sia stata Harley-Davidson con la LiveWire.