MotoGP. Alberto Puig su Marquez: "Non è una primadonna". E su Pol Espargaro: "Su una Honda sarebbe velocissimo"

MotoGP. Alberto Puig su Marquez: "Non è una primadonna". E su Pol Espargaro: "Su una Honda sarebbe velocissimo"
  • di Emanuele Pieroni
Il Team Manager di Honda Repsol difende il suo pupillo dalle critiche degli hater e anticipa quella che potrebbe essere una mossa a sorpesa del prossimo mercato piloti
  • di Emanuele Pieroni
8 aprile 2020

Sarà la quarantena forzata, sarà il bisogno ormai quasi fisico di ritrovare il paddock e l’odore delle corse, ma Alberto Puig in questi giorni è un fiume in piena. Da Marc Marquez a Pol Espargaro, il team manager di Honda non si è sottratto ad alcun commento.

Marc Marquez? Un animale da pista che nella vita di tutti i giorni è tutt’altro che una diva”. Così Alberto Puig ha sintetizzato in pochissime parole il profilo di quello che è a tutti gli effetti il più grande colpo di mercato di Honda. Il team manager di HRC, infatti, è riuscito già a novembre del 2019 a confermare l’otto volte campione del mondo con un contratto che lega il pilota al marchio giapponese per altri quattro anni.

Spiazzando Yamaha che ha dovuto ufficializzare anzitempo il passaggio di Quartararo al Team Monster Energy e lasciando col cerino in mano Ducati che, invece, contava di poter mettere le mani proprio sul campionissimo spagnolo. E’ così che, parlando di mercato e del suo colpaccio, Puig si è soffermato sul profilo umano di Marc Marquez. “Siamo abituati a vederlo in pista con una grinta ed una cattiveria agonistica che lo fanno sembrare un vero e proprio animale. E, in effetti, Marquez è un animale da pista e da gara. Ma poi, tolto il casco e svestita la tuta, è un ragazzo che cerca di vivere nella massima semplicità, senza atteggiamenti da primadonna”.

Obiettivo: i risultati

Puig, quindi, racconta Marc Marquez come un antieroe, lontano dagli eccessi di una superstar: un ragazzo che non prova alcun tipo di interesse a far pesare i traguardi che ha già raggiunto e che cerca, invece, di restare concentrato su quelli da raggiungere.

Parole che per i più maliziosi lasciano intravedere anche una frecciata a Valentino Rossi, ma che, di fatto, arrivano semplicemente a supporto di una scelta che mai si era vista nel motociclismo. Ossia sottoscrivere un contratto per ben quattro stagioni. “I contratti prima duravano un anno, poi due, perché non farne uno da quattro?,  si è chiesto Puig, che ha aggiunto: “Con Marc ci troviamo benissimo, sia per il pilota che è, sia per questa sua straordinaria semplicità che ci permette di lavorare con un animo assolutamente sereno e in piena sinergia. Insieme possiamo fare ancora grandi cose e un contratto di quattro anni ci permetterà di restare concentrati solo ed esclusivamente sui risultati”.

Pol Espargaro, ideale per un'Honda

Una scelta meditata e voluta, più che un impeto per rispondere anzitempo alle mosse degli avversari, con Alberto Puig che - nonostante l’accordo concluso con i fratelli Marquez, la quarantena e lo stop forzato - resta vigile sul mercato dei piloti. “Non so quanto questa situazione aprirà scenari ulteriori - ha aggiunto il manager di Honda - Per quanto mi riguarda un pilota che stimo tantissimo e che secondo me merita una scommessa è Pol Espargaro. Sono convinto che su una Honda sarebbe velocissimo”.

Chiaro, diretto, inequivocabile. E gli scenari sono presto aperti: Espargaro potrebbe finire in Honda, nel Team di Lucio Cecchinello, se Cal Crutchlow dovesse decidere di appendere il casco al chiodo. Una ipotesi, questa, data per certa fino a pochi mesi fa. Tutti, nell’ambiente, erano pronti a scommettere che per il funambolico pilota inglese questa sarebbe stata l’ultima stagione mondiale. Ma a questo punto, con il motomondiale fermo ed un campionato che potrebbe addirittura non partire, anche Crutchlow potrebbe decidere di esserci per un altro anno ancora.

In ogni caso, dopo la serenata indirizzatagli da Alberto Puig, Pol Espargaro è pronto. “Sono lusingato - ha detto il pilota Ktm - delle parole di Puig e sono convinto di poter essere molto veloce con una Honda. Per il momento penso solo ed esclusivamente a fare bene, anche perché in questa fase in cui è impossibile conoscere ogni futuro è fondamentale concentrarsi sul presente. E il mio presente si chiama KTM, un team in cui mi trovo bene ed in cui mi sento apprezzato”.