MotoGP 2021, GP del Portogallo a Portimao, Franco Morbidelli: "Da Yamaha risposte giuste e sensate"

MotoGP 2021, GP del Portogallo a Portimao, Franco Morbidelli: "Da Yamaha risposte giuste e sensate"
Giovanni Zamagni
Nonostante due GP difficilissimi, Franco mantiene la calma: “Dopo quanto accaduto in Qatar, sono state prese delle contromisure interessanti. Affronto questo GP con la consapevolezza che qui l’anno scorso siamo andati forte”
15 aprile 2021

Non mi stancherò mai di dirlo (e di scriverlo): parlare con Franco Morbidelli ti mette di buon umore. Perché anche in un momento difficile, come è questo sportivamente parlando, Franco non cerca scuse, non fa polemica, non accusa nessuno, affronta tutto con grande rispetto delle persone. Che bello.

“Dopo due GP difficili in Qatar è importante tornare ad avere un buon feeling con la moto, tornare alle sensazioni del 2020, su una pista dove ero stato veloce. Ho passato questa settimana e mezza in modo positivo, ho ritrovato tranquillità e serenità”.

Qui si riparte da un foglio bianco?

“Sì. Non ci facciamo scoraggiare dalla gara in Qatar, vediamo come va qui: abbiamo cambiato alcune cose, dobbiamo fare delle verifiche”.

 

Hai perso motivazione vedendo i piloti Yamaha del team ufficiale essere così veloci?

“No, la mia motivazione rimane sempre uguale. E non dipende dal risultato dei miei avversari, ma da quello che voglio raggiungere io. So qual è la mia posizione in Yamaha, l’ho accettata anche perché lo devo fare, non ho altre possibilità. La mia motivazione è essere il miglior pilota possibile per guadagnarmi il materiale più competitivo. Poi, se riesco anche a battere i piloti con la mia stessa moto (inteso come Marca, NDA) è un di più, ma non è quella la mia motivazione. Voglio essere il miglior pilota possibile per raggiungere il mio obiettivo, il mio sogno”.

 

Dopo quanto accaduto in Qatar a livello tecnico, con problemi causati anche da errori umani, qualcuno in Yamaha ti ha dato delle spiegazioni, ti ha chiesto scusa?

“Ho avuto tutte le risposte che volevo avere dopo il Qatar e le ho avute anche qui in Portogallo. Sono contento delle contromisure che sono state prese dopo i problemi avuti. Sono tutte mosse sensate, che però non posso dirvi”.

 

Come si affronta questo GP: con la speranza che possa andare bene come quello del 2020 o con la preoccupazione che possano ripetersi le difficoltà del Qatar?

“Si affronta con la consapevolezza - non la speranza, ma consapevolezza - che qui l’ultima volta siamo andati forte”.

 

Si parla ancora tanto del lavoro dello Stewards Panel: tu cosa ne pensi?

“La MotoGP è pericolosa, lo sappiamo, e lo è molto di più di qualsiasi altra disciplina del motorsport che vediamo in TV: la differenza la fa anche la grande battaglia che c’è tra i piloti. Io non credo che tutti i contatti vadano penalizzati, altrimenti si perde un po’ di spirito della MotoGP, ma è anche vero che alcuni contatti sono troppo duri”.