Jorge Lorenzo: “Non corro più... al 98%”

Giovanni Zamagni
E’ tutto un altro Jorge: sereno, rilassato, felice, pronto alla battuta. E con la “sua” Yamaha ha ritrovato la voglia di guidare: “Era tanto che non mi divertivo così: questa è casa mia. Devo ringraziare Puig: se sono qui è perché non ha imposto clausole”
6 febbraio 2020

Sereno, rilassato, felice, pronto alla battuta: è uno Jorge Lorenzo completamente differente. Ed è chiaro che vederlo così non faccia che alimentare i sogni di rivederlo in pista nel 2021 come pilota, e non solo come collaudatore: perché, sia chiaro, uno come lui farebbe solo del bene al motomondiale.

“Sono contento di essere tornato a casa, alla Yamaha, l’unica con la quale ho vinto dei titoli in MotoGP. Sono orgoglioso di essere qui, sono contento di poterla aiutare a conquistare il Mondiale”.

Non avevi vincoli contrattuali da rispettare?
“Se sono qui, è grazie all’intelligenza di Puig, uno che nel 2019 mi ha dato tutto il supporto possibile. Quando abbiamo reciso il contratto non è stata messa nessuna clausola: per questo posso guidare un’altra moto”.

A Valencia hai annunciato il ritiro: hai cambiato idea?
“La mia idea era di ritirarmi completamente dopo aver passato 19 anni in pista, lavorando concentrato solo per ottenere il massimo risultato. Adesso sono in una fase differente della mia vita: mi sono divertito un bel po’ a guidare la Yamaha, come non mi capitava da tempo. A Valencia avevo detto che non avrei più corso al 99%, adesso dico che non correrò più al… 98%!”.

Prova a dare una definizione delle ultime tre moto che hai guidato...
“Ducati: grande potenza. Honda: molto agile. Yamaha: la più dolce e, di conseguenza, la più facile se hai una guida dolce”.