Joan Mir: “L’esclusione di Valentino Rossi mi ha fatto temere per il mio mondiale”

Joan Mir: “L’esclusione di Valentino Rossi mi ha fatto temere per il mio mondiale”
Ospite di Antena3 e del programma Pablo Motors, Joan Mir ha raccontato che il suo più grande avversario è stato il Covid19 e di averlo capito quando persino Valentino Rossi è stato escluso
26 novembre 2020

“Quando persino Valentino Rossi è stato escluso dal mondiale per due gare perché positivo al Covid19, ho avuto veramente paura per il mio mondiale. Ho temuto di perderlo non per merito degli avversari, ma per la sfortuna di contrarre il virus, e ho vissuto l’ultimo periodo con una attenzione quasi maniacale” – Joan Mir ha raccontato così le sensazioni vissute nelle ultime settimane della stagione 2020, quando aveva ormai chiaro di essere il più accreditato per il titolo, ma ha dovuto prendere coscienza che l’organizzazione della Dorna non avrebbe guardato in faccia a nessuno in caso di positività al Coronavirus. Lo ha fatto durante la trasmissione Pablo Motors, del canale spagnolo Antena3 (link) nel corso di una lunga intervista in cui il campione del mondo ha raccontato molti aneddoti sull’annata che è appena andata in archivio. Dagli scherzi continui con Tito Rabat, con tanto di valigia del ducatista di Avintia fatta volare dalla finestra, alle sue personalissime scaramanzie, fino alla “festa a metà” vissuta dopo il titolo.

“Avrei voluto fare qualcosa di grande – ha spiegato – coinvolgendo tutte le persone che mi vogliono bene e tutti i tifosi. Ma chiaramente il periodo è quello che è, e ho dovuto festeggiare nel rispetto dei protocolli di sicurezza. E’ stata una scelta, anche perché questa pandemia sta uccidendo e facendo soffrire un sacco di gente. Per le feste ci sarà tempo”. Mir ha raccontato di aver eseguito oltre 30 test PCR nell’ultimo periodo e, come già detto, di aver avuto una gran paura di risultare positivo al Covid19.  Paura del virus che, invece, s’è trasformata in pressione alla gara decisiva, nel secondo round del Ricardo Tormo di Valencia: “Di solito sono freddo – ha detto – ma quel giorno mi sono innervosito. Sono arrivato settimo per vincere il titolo. A Cheste mi è costato molto guidare ragionando e facendo calcoli, perché non è il mio solito approccio. Alla curva 4 stavo per cadere e mi sono salvato per un pelo. Non mi piace la pressione, ma per me funziona, mi fa rendere di più e mi aiuta a ottenere risultati migliori”. Alla fine l’ha tenuta a bada e ha vinto un mondiale che, come ha ripetuto, considera a tutti gli effetti al pari di tutti gli altri in palio nelle stagioni precedenti. Tanto che alla domanda su Marc Márquez il campione del mondo è stato piuttosto seccato: “Non ho voglia di rispondere a nulla al riguardo – ha concluso – Gli infortuni fanno parte del gioco. Ho un rispetto incredibile per Marc Márquez, ha otto titoli, che sono tanti, ma quest'anno le cose non sono andate bene per lui. Non credo che ci sia alcun demerito da parte di nessuno per aver vinto mentre un altro era infortunato".

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