CIV, bilancio positivo per l'edizione 2010

CIV, bilancio positivo per l'edizione 2010
Carlo Baldi
Il 2010 ha rappresentato una svolta per il CIV. La gestione diretta da parte della FMI ha apportato indubbi benefici, soprattutto dal punto di vista della visibilità, per un campionato da sempre molto interessante e combattuto | C. Baldi
13 dicembre 2010

Punti chiave


Anche quest’anno abbiamo assistito a gare appassionanti che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso sino alla bandiera a scacchi. Molti giovani e promettenti piloti per emergere hanno dovuto affrontare avversari non più giovani ma proprio per questo molto esperti, che hanno militato per anni nei maggiori campionati mondiali. Con più di 200 iscritti si può dire che il CIV 2010 abbia senza dubbio raggiunto il proprio obiettivo, vale a dire la valorizzazione di piloti destinati a rappresentare l’Italia nei più prestigiosi campionati mondiali


La 125 è una categoria forse un po’ in crisi, tanto che verrà affiancata e successivamente soppiantata dalla Moto3, però quest’anno la competizione non è mancata nella quarto di litro, ed alla fine Mauriello ha prevalso per soli due punti sul quindicenne ceco Popov. Sono stati ben 56 gli iscritti alla Stock 600 che si può considerare quindi la categoria che più si adatta ai giovani che vogliono mettersi in mostra nelle competizioni motociclistiche. Massei ha dominato la prima parte del campionato ed ha poi resistito al ritorno di Zanetti. Il prossimo anno sentiremo parlare molto di questi due ragazzi che si confronteranno anche nella Stock 1000 mondiale.

La Stock 1000 italiana è andata quest’anno a Ivan Goi che ha avuto la meglio su Verdini. In controtendenza rispetto al mondiale Supersport, nel CIV questa categoria ha visto ben 44 iscritti, è stato il campionato più incerto e combattuto che è vissuto su un vero e proprio scontro generazionale. Il giovanissimo Tamburini ha preceduto in classifica gli esperti Dionisi e Migliorati ed il promettente Lamborghini. Peccato per Vizziello che ha perso il campionato a causa di una squalifica proprio nell’ultima e decisiva gara.

La classe regina del CIV è senza dubbio la Superbike che ha visto dominare Alessandro Polita. Il pilota di Jesi alla fine ha sopravanzato di ben 41 punti Cruciani e Petrucci, vera rivelazione della stagione.

Nel 2011 si replica con le gare che saliranno da sette a otto. Se vogliamo trovare un aspetto discutibile del calendario del prossimo anno dobbiamo dire che non ci convincono i due appuntamenti doppi che prevedono le gare sia al sabato che alla domenica. Avremmo preferito un maggior numero di giri per le singole gare e magari due manche per quanto riguarda la Superbike, ma aspettiamo a criticare una formula che si potrebbe invece rivelare vincente. Perfetta la scelta degli autodromi, tutti palcoscenici degni di uno spettacolo di alto livello. Speriamo vivamente che Federazione continui nel proprio impegno nei confronti della visibilità televisiva del CIV che il prossimo anno potrebbe essere incrementata. L’avvento del digitale terrestre potrebbe portare altre televisioni ad interessarsi ai campionati nazionali.

Se possiamo sognare ad occhi aperti ci piacerebbe in futuro vedere al via delle gare dell’Italiano anche i piloti italiani più famosi della GP o della Superbike mondiale, così come avveniva molti anni fa quando i titoli italiani venivano assegnati in prova unica. Ma il motociclismo è cambiato e sta cambiando ancora. La Moto2 e la Moto3 sono ormai alle porte, giustissima quindi la decisione di inserire queste due nuove categorie nel calendario 2011.

Auspichiamo infine che il CIV possa essere sempre più vicino agli appassionati e che il suo paddock resti sempre aperto a tutti, affinché chiunque possa vivere da vicino l’atmosfera dei box ed il pathos delle competizioni.

Il commento ai campionati nazionali di velocità del nostro inviato Carlo Baldi è stato pubblicato anche sul sito www.civ.tv.
zz

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